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La certificazione delle persone - dalla qualificazione della professione alla qualificazione del professionista certificato

La Società è da sempre avvolta in una spirale di evoluzione che si alimenta con lo sviluppo economico dell’industria, dei servizi e del commercio.
Crescono i fabbisogni delle “novità” che alimentano e migliorano le perfomance del sistema economico e produttivo, mutano per conseguenza i fabbisogni del mondo del lavoro che si innova continuamente e che si specializza sempre più in ambiti strettamente operativi, piuttosto che in quelli formativi istituzionali. E’ ciò è del tutto naturale. Sia per la molteplicità della prestazioni specialistiche settoriali che si generano, sia per gli eccessi di perfezionamento che vanno soddisfatti con abbondanti dosi di conoscenze ed esperienze specifiche: elementi essenziali e caratteristici di quelle che si definiscono comunemente “nuove professioni” o “professioni non ordinistiche”.
L’incidenza sul PIL di queste nuove professioni è valutato in qualche punto percentuale; si tratta di numeri di rilievo, così come di rilievo è il numero di individui che svolgono queste attività che si sviluppano in una progressione inarrestabile.
Fra le modalità prevista dalla Legge 4 per qualificare le professioni non organizzate si annovera la certificazione del personale. Il comma 2 dell’art.9 consente, infatti, che le persone che esercitano “professioni non ordinistiche” possono richiedere ad un organismo di certificazione accreditato di certificarsi individualmente. La qualificazione della professione, per la stessa Legge, è conseguibile con esclusivo riferimento alla Norma Tecnica UNI definita per quella singola professione. Le certificazioni riconducibili a questa condizione sono quindi le uniche ad avere valore legale ai sensi della Legge 4, e la Norma costituisce l’univoco riferimento per la progettazione di uno schema di certificazione di personale.
Uno schema di certificazione di persone, nell’accezione corrente, è il complesso di requisiti che devono essere verificati per ogni singolo professionista attraverso prove di esame teoriche, scritte, pratiche per accertare le competenze previste per la professione e che esse permangano e migliorino nel tempo.
Agli addetti ai lavori è noto che la progettazione di uno schema di certificazione di persone a fronte di una norma tecnica UNI, deve obbligatoriamente coinvolgere una entità terza, indipendente dall’organismo di certificazione che la norma di riferimento ISO 17024 (Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone) definisce “esperti appropriati” rappresentativi delle “parti interessate”. Chi si configura dietro queste definizioni è presto detto: utente dei servizi della persona certificata, datore di lavoro della persona certificata, consumatore, autorità governative (esempi tratti dalla ISO17024). Si tratta dunque di coinvolgere quelle persone che realmente o potenzialmente sono “influenti” sulla professione oggetto di certificazione o “influenzati” dalle prestazioni della persona certificata. La norma ISO 17024 impone quindi precise cautele: da un lato la necessità di predisporre un complesso di requisiti da verificare, coerenti con la Norma tecnica, che sia effettivamente esaustivo e strettamente correlato alla professione da certificare, dall’altro l’opportunità di considerare nel processo di certificazione aspetti che “il mercato” richiede alla persona certificata nell’esercizio della sua professione.
A nostro giudizio questa indicazione della norma è in grado di assegnare una visione strategica al processo di certificazione delle persone ben più interessante: dalla “qualificazione della professione”, come descritta dalla Legge 4, alla “qualificazione del professionista certificato”. E’ una differenza sottile, ma sostanziale.
Il processo di certificazione finalizzato alla “qualificazione della professione” valuta e convalida i risultati dell’apprendimento permanente conseguito dal candidato alla certificazione appoggiandosi esclusivamente a quanto prescritto dalla Norma tecnica di riferimento; il processo di certificazione finalizzato alla “qualificazione del professionista certificato” va oltre essendo strutturato per accertare anche altre caratteristiche, enunciate o meno nella Norma tecnica poco importa, attinenti quella particolare professione e che sul mercato fanno la differenza.
E’ l’espressione del corretto ruolo delle parti interessate: garantire il mercato sulla presenza di professionisti certificati, competenti per definizione, che sappiano esercitare la professione …. e che lo sappiano fare bene!


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